31 luglio 2018 - 19:16

Inquinamento dell’aria e pericolo tumori, qual è la verità?

Secondo diverse ricerche in Europa lo smog è più «cattivo» in estate. E non è detto
che fuori città l'aria sia più salubre. Cosa fare per ridurre il più possibile l’esposizione

di Vera Martinella

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Di inquinamento atmosferico si parla solitamente ad autunno inoltrato, quando il riscaldamento in città raddoppia o quasi l’effetto del traffico. Ma diverse ricerche hanno documentato che nei centri urbani del Sud Europa l’inquinamento dell’aria è più «cattivo» in estate, quando le persone tendono a stare più ore all’aria aperta e i fumi degli scarichi delle auto si sommano al caldo, che rende le polveri sottili ancora più nocive.

Esiste un legame inquinamento e cancro?
«Dal 2013 l’inquinamento atmosferico in generale e il particolato atmosferico (ovvero le cosiddette polveri sottili) sono catalogati fra i cancerogeni certi per gli esseri umani dalla massima autorità in materia, l'International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione, l’agenzia dell’Organizzazione Mondiale di Sanità - spiega Sergio Harari, direttore della Pneumologia all’Ospedale San Giuseppe Multimedica IRCCS di Milano -. Dopo un’attenta revisione di oltre mille studi scientifici sull’argomento, gli esperti hanno stabilito che provocano il cancro ai polmoni e aumentano il rischio di quello alla vescica e che le sorgenti principali d’inquinamento sono trasporti, emissioni industriali e agricole, riscaldamenti e cucine. Inoltre, lo studio SENTIERI dell’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato un’incidenza di cancro (di vari tipi) superiore del 9% nei maschi e del 7% nelle femmine - rispetto alla media regionale - nei territori indicati come altamente inquinati». 

Inquinamento a Milano (e non solo): come proteggersi e limitare i danni alla salute
Come ci si può difendere dall’inquinamento?

Che fare allora?
«Evitare esposizioni e non fare attività fisica nelle ore più soleggiate - dice Harari, che è anche presidente dell’associazione Peripato -. Idratarsi abbondantemente bevendo molti fluidi, eventualmente possono essere utili alimenti con potere antiossidante (albicocche, mango, carote e spinaci, pompelmi, kiwi, broccoli e peperoni, cereali, germe di grano, mandorle e arachidi, pomodori), anche se i dati scientifici in questo senso sono scarsi e non univoci. Studi americani suggeriscono che l’aria condizionata, mitigando le concentrazioni negli ambienti chiusi di ozono, possa avere un certo effetto protettivo, per lo meno nel ridurre i casi di bronchite e polmonite favoriti da questo gas nocivo al nostro apparato respiratorio».

Come si possono proteggere i bambini?
«Meglio portare i più piccoli in marsupi sulle spalle piuttosto che nei passeggini, perché le sostanze inquinanti sono più concentrate negli strati bassi, all'altezza dei gas di scarico. È poi consigliabile fare sport o far giocare i ragazzi nei parchi o all’aperto in zone periferiche piuttosto che in zone limitrofe alle strade cittadine. E anche chi ama camminare, dovrebbe evitare le aree più trafficate».

Dovremmo tutti «andare a vivere in campagna»?
«Purtroppo l’inquinamento si sposta e anche se in alcune aree metropolitane si rilevano le maggiori concentrazioni, non è detto che le aree meno industrializzate siano più salubri. Basti pensare che in Francia una delle città più inquinate è Chamonix, ai piedi del Monte Bianco - sottolinea l’esperto -. Però, meglio sarebbe se utilizzassimo di più i mezzi pubblici, per evitare di contribuire all’inquinamento generale con auto e moto. Ed è consigliabile andare a “purificare i polmoni” al mare o in montagna ogni volta possibile».

Spesso si fa un paragone tra smog e tabacco: «Vivo e respiro a Milano, cosa vuoi che mi facciano le sigarette?» è una frase ricorrente. Che rispondere?
«Che è una frase stupida e pericolosa - conclude Harari -: prima di tutto il fumo di sigaretta fa molto più male dello smog, inoltre l’azione combinata di fumo e inquinamento ha un effetto moltiplicativo, così 1+1 non fa più 2 ma 5 o 6. Semmai è il contrario, chi vive in ambienti inquinati ha una ragione in più per non fumare».

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